Per prescrizione dell’esercizio fisico (PEF) si intende la pratica regolare e costante di un esercizio fisico dosato e controllato in termini di frequenza, durata, intensità secondo schemi di allenamento che risultino efficaci sul piano preventivo e/o terapeutico. La PEF si discosta da altri programmi che potrebbero apparire simili (come ad es. l’AFA) per la personalizzazione dell’attività prescritta sulla base dei parametri antropometrici e metabolici del soggetto che, in quanto tali, sono destinati a cambiare nel tempo, e di conseguenza la dose del “farmaco-esercizio”.
Le persone che possono ricorrere ad un programma PEF sono di tre tipologie:
- Sani attivi, con lo scopo di ridurre l’incidenza di fattori di rischio cardiovascolare e neoplastico;
- Soggetti sani “borderline”, cioè con già fattori di rischio cardiovascolare e/o sedentari.
- Soggetti affetti da patologia stabilizzata con o senza terapia farmacologica in atto
Dal punto di vista organizzativo gestionale, la PEF consta di tre fasi.
Prima fase: analisi diagnostica valutativa del singolo utente
Il paziente viene reclutato e inviato dal medico di medicina generale o dallo specialista che ha già valutato la possibilità e l’intenzione del soggetto di partecipare al programma. Il medico specialista in medicina dello sport effettua una prima visita durante la quale vengono escluse patologie acute che controindicano in modo assoluto l’attività fisica ed effettua una valutazione dello stile di vita e dell’attività motoria spontanea del soggetto. Viene effettuata una valutazione dell’efficienza cardiorespiratoria (mediante test ergometrico con scala di Borg e/o six minute walking test). Con l’ausilio del laureato in fisioterapia o scienze motorie, vengono effettuati una serie di test funzionali per indagare forza, flessibilità e coordinazione del soggetto (chair test; sit and reach test, handgrip, ecc). Di norma vengono misurate oltre a peso ed altezza, anche le circonferenze e se possibile si effettua la plicometria e la bioimpedenziometria. Si somministra un diario che dovrà essere riempito con l’alimentazione e l’attività fisica svolta durante la settimana.
Seconda fase: prescrizione e somministrazione del training fisico
Durante il secondo incontro, di solito dopo una settimana dal primo, le diverse valutazioni e gli esami eseguiti trovano una sintesi coerente con gli obbiettivi prefissati. Il medico specialista in medicina dello sport, con l’ausilio del fisioterapista ed eventualmente del nutrizionista/dietista, deve definire in modo chiaro e comprensibile per il paziente gli interventi da adottare per migliorare lo stile di vita. Tutto ciò diviene tangibile, con la consegna della scheda-prescrizione al paziente.
Terza fase: follow-up
Allo scopo di verificare gli effetti benefici dell’esercizio prescritto, per evitare il perpetuarsi di possibili danni dovuti alla cattiva pratica dello stesso, nonché allo scopo di monitorare l’adesione dei soggetti scelti al programma, è previsto un follow-up con tempi individualizzati per ogni paziente. Durante le visite di controllo si effettua di solito il six minute walking test come test di funzionalità cardiorespiratoria e tutti i test funzionali di forza, flessibilità ed equilibrio, per avere informazione sul grado di tolleranza allo sforzo e sugli effetti dell’allenamento. Si somministra un questionario alimentare, in forma ridotta, e un questionario per lo stato psicologico del soggetto. Vengono valutati i parametri antropometrici (comprese le circonferenze) e, se possibile vengono effettuate anche plicometria e bioimpedenziometria, allo scopo di indagare l’effetto dell’attività fisica sulla composizione corporea. Il follow up si interrompe nel momento in cui il soggetto raggiunge l’obbiettivo prefissato durante il primo incontro e risulta in grado di perpetuare il programma in autonomia.